Rimini | Tariffe asili, Galvani: Lisi ritiri criterio 'riminesità'
"L'assessore Gloria Lisi ritiri quella circolare", dice il consigliere comunale di Federazione della sinistra, Savio Galvani. Contro le nuove tariffe dei servizi educativi del comune di Rimini si riaggancia il fronte della sinistra bipartisan in consiglio comunale. Dopo Fabio Pazzaglia (Sel-FareComune) dalla minoranza ecco una voce rispondere dalla maggioranza. "La circolare - spiega Galvani - ci sembra inaccettabile nei contenuti e nelle modalità. Questa circolare esclude dalle tariffe agevolate per l'anno scolastico 2013/14 i residenti da meno di 2 anni nel Comune di Rimini".
Per Galvani, che a suo tempo si scagliò contro (ottenendone lo stralcio) lo stesso criterio applicato all'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, la limitazione è "inaccettabile nei contenuti perché ancora una volta si cerca di far prevalere un discutibile “pedigree della riminesità” sull'unico criterio imprescindibile per l'accesso ai servizi pubblici, sulla condizione reale di bisogno e indigenza. Introducendo il criterio di residenza superiore ai 2 anni si arriva al paradosso per cui una famiglia con un reddito isee inferiore ai 7 mila euro pagherebbe come una che ha redditi superiori a 35 e 43mila euro. Per capirci, una madre separata con 2 figli a carico, in affitto e mille euro mensili di stipendio (caso reale) per poter fruire delle mense scolastiche, solo perché residente da meno di 2 anni nel Comune di Rimini. Un principio quindi non solo iniquo, ma anche di dubbia costituzionalità (vedere sentenza Corte Costituzionale n. 40/2011 emessa proprio sui casi dei servizi educativi del Friuli)".
Sospetti anche i tempi di emanazione, "in fretta e furia, senza una valutazione di fondo sulle contraddizioni che innesca e senza una preventiva discussione in giunta e in consiglio comunale".